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Il calcio sa regalare storie meravigliose, e quella avvenuta il 10 marzo 2025 durante Cesena-Salernitana ne è un esempio perfetto. Protagonisti di questa vicenda sono Jonathan Klinsmann, portiere del Cesena, e Ivan, un giovane raccattapalle di appena 12 anni, il cui intuito e coraggio hanno contribuito a cambiare le sorti della partita.
A pochi minuti dalla fine, con il punteggio ancora fermo sullo 0-0, l’arbitro ha assegnato un calcio di rigore alla Salernitana. Sul dischetto si è presentato Cerri, pronto a calciare un pallone che avrebbe potuto indirizzare la gara in favore degli ospiti. Ma proprio in quel momento, mentre si preparava a difendere la sua porta, Klinsmann ha avuto un breve scambio con Ivan, che gli ha suggerito un dettaglio fondamentale: la direzione del tiro. Fidandosi dell’istinto del ragazzo, il portiere ha deciso di tuffarsi proprio in quel lato e ha respinto il penalty, mantenendo in vita le speranze della sua squadra.
Il gesto di Jonathan non è solo una dimostrazione di attenzione e fiducia, ma anche di quel senso di condivisione che rende lo sport un’esperienza collettiva. A fine partita, il portiere ha voluto ricompensare il giovane raccattapalle con un gesto di grande sensibilità: un abbraccio e la sua maglia, segno di riconoscenza per quel consiglio che ha fatto la differenza.
L’episodio ha assunto un valore ancora più significativo perché ha dato la spinta giusta al Cesena, che poco dopo ha trovato il gol del vantaggio e ha poi chiuso il match con una vittoria fondamentale. Un piccolo scambio di battute, una grande intesa tra un giovane tifoso e un professionista: il calcio, a volte, sa ricordarci quanto siano importanti i gesti semplici e genuini. Il fair play, infatti, non si esprime solo nei momenti di rispetto verso gli avversari, ma anche in quei momenti di condivisione e fiducia che rendono questo sport così speciale.
Nell'immagine in apertura, un'azione del portiere Jonathan Klinsmann (credits Ringo Chiu Shutterstock)
